La tachicardia si riferisce a un aumento anomalo della frequenza cardiaca, con battiti cardiaci superiori a 100 al minuto in condizioni di riposo.
La tachicardia può essere classificata in due categorie principali: tachicardia sinusale, dove il nodo seno atriale del cuore invia impulsi più velocemente del normale, e tachicardia ectopica, dovuta a impulsi provenienti da altre zone del cuore.
La tachicardia può essere episodica o cronica e avere cause sia organiche sia psicosomatiche, come lo stress e l'ansia.
Le cause della tachicardia sono varie e includono patologie cardiache come aritmie, ipertensione, ischemie o cardiopatie congenite.
Anche fattori non organici, come l'ipertiroidismo, l'abuso di sostanze (come alcol o caffeina), traumi e intossicazioni da farmaci, possono scatenare episodi di tachicardia.
Escluse le possibili cause organiche che porterebbero a terapie farmacologiche o chirurgiche, l’aritmia può essere classificata come una tachicardia sinusale da stress e apre all’ascolto e alla gestione psicosomatica della patologia che spesso viene riferita come “palpitazioni”, “avere il cuore in gola” o “percezione del battito accelerato”.
L'ansia, il panico e lo stress possono accelerare il battito cardiaco attraverso l’attivazione del sistema nervoso simpatico, stimolato dal rilascio di cortisolo e noradrenalina.
La tachicardia si manifesta con una sensazione di battito cardiaco accelerato, spesso percepito come "cuore in gola", accompagnata da sintomi come sudorazione, vertigini, debolezza e, in alcuni casi, dolore toracico o dispnea.
Nei casi di tachicardia psicosomatica, questi sintomi sono spesso legati a momenti di stress o ansia, mentre nelle forme organiche possono insorgere in modo più improvviso.
La Fitoterapia Psicosomatica mira a gestire al contempo il sintomo e a consentirne un ascolto, così da coglierne quel potenziale evolutivo che può chiudere il cerchio della malattia e non solo zittirne il suo manifestarsi attraverso il sintomo.
Prima di giungere alla descrizione dell’approccio che propone la Fitoterapia Psicosomatica è fondamentale partire dalle basi di fitoterapia clinica “convenzionale” che caratterizzano le fondamenta di questa disciplina medica.
La struttura della visita di Fitoterapia Psicosomatica prevede infatti un primo momento di ascolto della tematica che è fondamentale per le fasi successive. È in questo momento che il paziente è accompagnato nell’ascolto accogliente del proprio vissuto.
La Fitoterapia Psicosomatica studia infatti la tachicardia come una manifestazione che riflette un conflitto tra il corpo e la mente. Nella gestione psicosomatica della tachicardia, il focus è sull'interazione tra il sistema nervoso simpatico e parasimpatico. Lo stress cronico aumenta la produzione di cortisolo e noradrenalina, provocando una sovrastimolazione del sistema simpatico, che a sua volta può innescare tachicardie.
Attraverso tecniche di gestione dello stress e l’uso di piante con azione sedativa e cardioprotettiva, la Fitoterapia Psicosomatica mira a ridurre la risposta di stress e a favorire un equilibrio tra mente e corpo.
Quando il sistema nervoso simpatico è iperattivato a causa di stress cronico, il corpo non riesce più a mantenere un equilibrio tra le sue funzioni.
Tra i 6 Sistemi Psicosomatici Essenziali, le risorse interne, spesso i pazienti con tachicardia psicosomatica presentano carenze nelle risorse interne legate ai sistemi di regolazione dello stress, come il sistema della Pace-Endorfina o del Piacere-Serotonina, che sono fondamentali per gestire l’ansia e l’attivazione cardiaca.
Il sistema della Pace-Endorfina è quello che consente di lasciar andare l’attaccamento ad un pensiero o a un sentire del corpo o ad una tematica relazionale. Lasciar andare apre la porta al lasciarsi essere e al contatto con la parte più profonda di noi che è direttamente connessa con la nostra spiritualità.
Nel corpo è la risorsa connessa con il sistema nervoso parasimpatico e le molecole endorfina e melatonina accompagnate da cortisolo e GABA (per la gestione più specifica dello stress).
La fitoterapia può offrire un valido supporto nella gestione della tachicardia, specialmente nelle forme legate all'ansia e allo stress. Le piante più efficaci sono quelle con un potere ansiolitico e un tropismo cardiaco.
Il biancospino e la melissa principalmente possono al contempo contenere il sintomo delle palpitazioni e sostenere il Sistema Psicosomatico della Pace-Endorfina.
Biancospino (Crataegus oxyacantha)
Noto già dai tempi di Teofrasto e Dioscoride per le sue proprietà sedativa e antispasmodica soprattutto per i disturbi cardiaci e di origine nervosa e per la sua azione sul sistema cardiovascolare, il biancospino regola la frequenza cardiaca e riduce la pressione arteriosa. Ha un effetto sedativo e antiaritmico, rendendolo ideale per la tachicardia sinusale da stress.
Melissa (Melissa officinalis)
Ha potenti proprietà calmanti sul sistema nervoso e aiuta a ridurre l'ansia, con un effetto benefico sulla frequenza cardiaca. Inoltre, la melissa supporta anche il sistema digestivo, utile in caso di problemi intestinali associati.
Altri rimedi come passiflora, valeriana, lavanda e camomilla possono essere utilizzati in combinazione per un effetto sinergico nel ridurre lo stress e promuovere il rilassamento.
La tachicardia è un sintomo che può avere cause multiple, da patologie cardiache a disturbi psicosomatici legati all'ansia e allo stress.
L'approccio della Fitoterapia Psicosomatica offre un modo integrato per affrontare non solo il sintomo, ma anche il suo significato psicosomatico, favorendo una guarigione profonda.
Utilizzare piante come biancospino e melissa aiuta a regolare la frequenza cardiaca e a promuovere il rilassamento, accompagnando il paziente in un percorso di ascolto e gestione del proprio stato emotivo e fisico.
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