La Sindrome Intestino Irritabile (IBS) è una patologia cronica funzionale del tratto intestinale, molto comune, caratterizzata principalmente da sintomi gastrointestinali persistenti, spesso difficili da gestire con la sola medicina convenzionale, come dolore addominale, gonfiore e alterazioni nella frequenza e consistenza delle feci (stipsi, diarrea o entrambe).
A differenza di malattie infiammatorie croniche come il Morbo di Crohn, l’IBS non è associata a infiammazione intestinale o alterazioni anatomiche visibili.
Secondo la medicina convenzionale, la Sindrome Intestino Irritabile è classificata tra i disturbi funzionali digestivi e suddivisa in quattro sottotipi principali: IBS con predominanza di stipsi, IBS con predominanza di diarrea, IBS mista e IBS aspecifica.
I dati evidenziano che questa malattia caratterizza oltre la metà delle richieste di visite specialistiche gastroenterologiche e sia più facilmente diagnosticata nelle donne e nei soggetti prima dei 50 anni di età.
Le cause della Sindrome Intestino Irritabile non sono completamente comprese, ma la patologia sembra essere il risultato di una complessa interazione tra fattori fisici, psicologici e ambientali.
Tra i fattori maggiormente coinvolti vi sono l’ipersensibilità intestinale, disfunzioni nel sistema nervoso centrale e periferico, squilibri nel microbiota intestinale, infiammazione di basso grado e fattori psicosomatici come stress e ansia.
Anche alterazioni della serotonina e della funzione immunitaria giocano un ruolo chiave nello sviluppo e nel mantenimento della sindrome.
I sintomi dell’IBS possono variare considerevolmente da persona a persona e includono dolore addominale, gonfiore, flatulenza, sensazione di evacuazione incompleta, e alterazioni dell’alvo che si manifestano sotto forma di stipsi, diarrea o una combinazione di entrambe.
Questi sintomi tendono a peggiorare in situazioni di stress e possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita.
Uno dei principali problemi nella gestione della Sindrome Intestino Irritabile con la sola medicina convenzionale è l’assenza di una cura definitiva e la limitata efficacia dei trattamenti farmacologici, che spesso alleviano solo temporaneamente i sintomi. Nonostante la terapia convenzionale preveda l’uso di spasmolitici, antidepressivi, antibiotici e modulatori della serotonina, i risultati sono spesso insoddisfacenti. Per questo, sempre più pazienti si rivolgono alle terapie complementari, come la fitoterapia, per trovare sollievo più duraturo.
L’approccio psicosomatico riconosce l’importanza della connessione mente-corpo nel trattamento dell’IBS, che viene considerata una malattia che si esprime in risposta a tensioni emozionali, stress e ansia. La medicina integrata tiene conto di questo legame e si concentra non solo sul trattamento dei sintomi fisici, ma anche sulla gestione degli aspetti emotivi correlati alla malattia.
In particolare, la fitoterapia offre un valido sostegno, aiutando a riequilibrare sia la funzione intestinale che la risposta emotiva del paziente.
La patogenesi della sindrome del colon irritabile è ancora oggi non nota ma dipendente da una moltitudine di fattori che coinvolgono l’intera rete PNEI (psico-neuro-endocrino-immunitaria) e in particolare una sindrome ansioso-depressiva con alterazione dell’attività serotoninergica.
La fitoterapia offre diverse soluzioni per la gestione dei sintomi dell’IBS, agendo sia sulla componente intestinale che su quella psicosomatica.
Tra le piante più efficaci per la gestione della Sindrome Intestino Irritabile troviamo quelle già citate nell’approfondimento sui disturbi gastrointestinali, come la mentha piperita e la Curcuma longa.
Oltre a questi in fitoterapia consigliamo anche l’utilizzo del Carciofo (Cynara scolymus).
Utilizzato da secoli nella medicina tradizionale mediterranea, il carciofo aiuta a regolare la motilità intestinale e a migliorare la digestione. È utile per alleviare il gonfiore e i crampi addominali, oltre ad avere proprietà depurative per il fegato.
Anche l’Iberogast®, un rimedio fitoterapico che combina diverse piante medicinali, come Iberis amara, camomilla, liquirizia e menta, si è dimostrato efficace nel ridurre il dolore addominale e i sintomi associati all’IBS, grazie alla sua azione antinfiammatoria e regolatrice della motilità intestinale.
La sindrome dell’intestino irritabile è una patologia complessa, influenzata da molteplici fattori fisici e psicologici.
Sebbene la medicina convenzionale offra alcuni trattamenti, la loro efficacia è spesso limitata.
L’approccio della medicina integrata, che combina fitoterapia, gestione dello stress e tecniche psicosomatiche, offre una soluzione più completa, aiutando non solo a ridurre i sintomi fisici, ma anche a migliorare il benessere emotivo dei pazienti.
Grazie alla sua capacità di agire su diversi fronti, la fitoterapia si rivela uno strumento prezioso per migliorare la qualità della vita dei soggetti affetti da IBS.
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